Sogni agitati
Le ultime notti sono state miniere d’oro per il materiale onirico.
Alcuni sogni giungono anche a mo’ di risposta a interrogativi interiori che da qualche tempo mi logoravano.
Procederò come segue: dapprima riporterò i due sogni succedutisi questa notte, poi procederò all’interpretazione.
Materiale onirico
Nel primo sogno mi trovavo in una casa. Dopo qualche tempo si palesa il medico per la visita fiscale.
La cosa non mi sorprende più di tanto. Lo raggiungo in salone, ma lo trovo in uno stato apoplettico. Inizia a sbavare innaturalmente finché non muore. Si presenta una scena come in un fumetto di cui saprei dire poco. Segue una fase convulsa durante la quale inizio a interrogarmi sul senso dell’essere sè e sulla possibilità che la coscienza si interrompa. La mia coscienza prova a spostarsi in altri esseri che incontro fuori casa, ma resto io.
Mi sveglio molto agitato, comprendendo che la paura provata nel sogno dovuta alla possibilità che la coscienza potesse interrompersi è motivata, benché mal posta. Quando non saremo più, una coscienza più forte sostituirà quella attuale, senza però cancellarla. La includerà.
Riaddormentatomi sogno di camminare verso casa a via K.
Un vicino improvvisamente mi precede ed usa le sue chiavi per aprire il cancello ed il portone. Mi ritrovo in una specie di parco. Il vicino mi inveisce contro, suggerendomi di usare le mie chiavi. Io mi sento colpevole perché ho solo la chiave di casa (piccola). Gli rinfaccio, mentendo, di avere tutte le chiavi. Lui ha aperto solo perché mi ha preceduto. Spero che la chiave che ho apra la porta. La apre. Entro a casa e mi raggiunge mio padre. Ci muoviamo in una stanza dove è sito un pianoforte. Alcuni tasti mancano, è piuttosto malconcio. Non funziona. Provo a strimpellare ma non produce alcun suono. Mi accorgo di dover collegare la presa della corrente. Mi infilo sotto al pianoforte e con un po’ di fatica la collego. Le mura sono un po’ rovinate. Con disappunto penso di avere appena fatto ristrutturare casa a Scauri. Il pianoforte inizia a suonare. Mi accorgo che la musica che riproduce è memorizzata su un vecchio pc nero (forse il nostro secondo pc domestico). Scoppio in lacrime perché ricordo di quando mio padre suonava per me (mio padre non suonava per me, non sa suonare). Erano lacrime di gioia. Mi piacerebbe recuperare i ricordi del pc grigio (il mio primo computer), ma mi rendo conto dell’impossibilità ad accedere ad un computer tanto vecchio. Mio padre spera che ci riesca, ma si accontenta. Anche lui mi sembra gioioso.
Interpretazione del primo sogno
Il primo sogno è di facile interpretazione. Il medico rappresenta il super io che viene a sincerarsi che stia agendo secondo morale. C’è una ragione specifica se ho sognato proprio il medico legale, ma ometto di riportarla (è materiale mnestico recente). La sua morte è un desideratum dell’es, che intende per ovvie ragioni sbarazzarsene. La bava potrebbe simboleggiare il liquido seminale, ma non ho elementi per affermarlo con certezza. A quel punto diviene legittimo interrogarsi sul significato della morte. Il sogno subisce pertanto una trasformazione. Il fallimentare tentativo di proiezione della coscienza sugli elementi circostanti potrebbe essere a) di natura ispirata b) un tentativo di riemersione del super io dopo la momentanea soppressione dovuta alla precoce morte del medico legale c) un tentativo di risposta all’interrogativo sul senso del sé.
Attenzionando la prima ipotesi, vorrebbe dire che non esistono altre coscienze (il transfer della coscienza fallisce).
Questo sogno tuttavia non ha la manifesta potenza simbolica del secondo.
Interpretazione del secondo sogno
Il secondo sogno è semplicemente un capolavoro onirico: una spettacolare danza tra differenti istanze psichiche che parlano all’io.
Solo io ho la chiave per accedere al senso profondo del materiale onirico sublimante non solo materiale ipermnestico, ma anche false memorie, spostamenti, condensazioni etc.
Principiamo con la raccolta degli elementi recenti.
Certamente le case a Scauri e via K. aleggiano giornalmente nella mia coscienza.
Il pianoforte è un elemento recente: ieri pomeriggio l’ho incontrato leggendo Kafka sulla spiaggia, di Murakami. La composizione riportata nel testo è il “Trio dell’Arciduca“.
Ho oramai acclarato che la casa a Scauri è stata eletta, per chissà quale ragione, a sede dell’inconscio. E’ una sorta di spazio protetto che le istanze del super io non riescono a raggiungere. In generale, penso valga il principio per cui qualunque ambiente percepito chiuso permetta al sogno di filtrare le incursioni censorie. E’ il principio dell’utero (Gebärmutter, Womb). Lo stesso Freud riconosce la stanza come raffigurazione privilegiata per l’utero.
L’obiettivo del super io è che l’io non si addentri nel fitto bosco dell’inconscio (vedi Alice nel paese delle meraviglie, Hansel e Gretel) rischiando di perdervisi. Il vicino di casa rappresenta il super io. Da questo sogno può trarsi anche un dato teorico generale: il super io ha accesso all’inconscio, egli dispone infatti delle chiavi per superare la barriera (Schild) che separa l’io dall’es. L’ultima chiave è in possesso dell’io. Questa circostanza, contestualzzata nel mio sogno, ha un significato straordinario, che tuttavia non mi sento di generalizzare. Nel mio caso, tra l’io e l’es esiste una sottile barriera del super io che impedisce l’accesso diretto dell’io all’inconscio e viceversa. Tale barriera è tuttavia debole, dacché l’io può accedervi in scia al super io (il vicino strepitante) il quale, pure al corrente del fatto, non può che inveire contro l’io.
Il vicino che mi rinfaccia di avere avuto accesso senza permesso ai primi varchi, è infatti l’impotente super io, seccato dell’incursione dell’io nel paese delle meraviglie.
La presenza di mio padre è in realtà la presenza (del) Padre. Mio padre non ha mai suonato per me, né “me le ha suonate” (salvo che in un’unica occasione).
Nell’es esiste inalterata l’infanzia. Coesistono in noi differenti istanze psichiche, tutte coeve nel loro agire. Tuttavia, solo una si manifesta. Inoltrarsi nella foresta significa sbrogliare la matassa del tempo e vivere inalterata l’esperienza dell’io che fu. La radura (lichtung) è lo spazio di manifestazione di una istanza psichica. Il pianoforte “suona” le memorie del passato. Occorre tuttavia un atto di volontà (collegare la presa alla corrente) perché l’ipermnesi possa manifestarsi sottoforma di melodia (Lied). L’immensa commozione è cagionata dal contatto col sacro (l’infante è l’essente più prossimo all’Uno, poiché trascende la dualità). I computer sono spostamenti Freudiani ad indicare le memorie. I tasti del pianoforte sono danneggiati poiché mi è inibito il contatto col passato (a causa di alcuni eventi straordinari occorsomi lo scorso anno a seguito di un sogno ispirato, di cui B. sa qualcosa). Le pareti della casa, che con mio sommo disappunto si presentano diroccate, significano la natura ancora parziale della mia evoluzione spirituale. Come a dire: lavori in corso. Desidero immergermi ulteriormente nella casa del Padre (Via K. è effettivamente la casa di mio padre), ma non riesco a farmi ancora più bambino.
Giovanni 13,12-15 (Lavanda dei piedi)
“Capite quello che ho fatto per voi? […] Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi.”
Conclusioni
Negli ultimi giorni, un vento di spirito risvegliava il mio animo e gli raccomandava di dare, più che ricevere.
Il Padre mi parla e desidera che io torni nell’utero, ma perché ciò sia possibile, devo farmi ancora più piccolo. Come posso rimpicciolirmi? Violetando l’utile.
Il senso del sogno è perciò una raccomandazione a tornare bambino.
Matteo 19,24
“È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio.“
ASCII (American Standard Code for Information Interchange) è un codice a 7 bit che assegna un numero (da 0 a 127) a ciascun carattere, permettendo ai computer di rappresentare e scambiare informazioni testuali.
P.S.: ho appena ricordato di aver sognato B. in un terzo sogno. Era inviperita e mi accusava di non averla amata quanto lei ha amato me. Nel sogno non credo alle sue parole, penso che quanto afferma sia falso e che la scelta di rompere in fondo sia stata sua.