Nell’assurdo sogno di stanotte, ho incontrato animali parlanti. Ne erano circa quattro. C’era anche Ciro, il pappagallo di M. La sua rielaborazione come materiale onirico non mi sorprende, dacché ieri M. ha pubblicato delle foto di Ciro. Ne sono rimasto particolarmente colpito, perché reagiva correttamente alle azioni di M. Già durante una vecchia conversazione avuta con M., lei sosteneva che il pappagallo associasse reazione e stimolo. Sapeva che ululando “biscotto” o agitandosi, avrebbe ottenuto del cibo. Non essendo una sprovveduta, non mi affrettai a smentirla, ed effettivamente dopo i video di ieri pomeriggio non posso darle torto; il fatto in sé è curioso e merita approfondimenti.
Tra le foto di Ciro, ce n’era una che mi ha intenerito molto: Ciro e Oscar (l’altro pappagallo) teneramente appollaiati l’uno sull’altro come due fidanzatini. (Uno tra Ciro e Oscar è femmina, non ricordo chi). Perché M. abbia chiamato Ciro una femmina, esula dalla mia comprensione.
Nel sogno di questa notte, Ciro iniziava a parlarmi. Era molto piumosetto e desideravo accarezzarlo.
Nel seguito, altri due o tre animali facevano la propria comparsa. Mi parlavano, ma mi sfugge cosa mi dicessero. Trovavo tutto ciò strano, ma la suggestione propria dei sogni ammetteva senza indugio che forse sì, per una vita mi ero sbagliato e gli animali potessero parlare. Quando però espressi qualche perplessità sulle capacità linguistiche del quarto animale, questi, quasi adontato, mi smentiva pronunciando qualche parola.

Il sogno origina certamente dal materiale recente cui sono stato esposto ieri. Il senso ultimo mi sfugge e ricordo troppo poco perché possa azzardare una interpretazione, salvo che non riusciate a decodificare questo:

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