Vivere la vita un pieno alla volta

Vivere la vita un pieno alla volta

– Quanto facciamo? –

– Il pieno! –

Non esiste benzinaio in Italia che non abbia avuto questo preciso scambio di battute con un cliente. Il benzinaio è una figura mitologica; esiste, è lì, ma nessuno ne ricorda il volto (atteso che non cambi ogni volta che la spia del carburante decida che è ora di passare con urgenza alla pompa di benzina…)
Eppure, sotto quel cappellino blu (a proposito, perché i benzinai portano i cappellini?), le labbra del benzinaio disegneranno sempre gli stessi movimenti. Ogni automobilista si apposta a quadro spento in attesa di quell’abracadabra reclamante una risposta.

– Il pieno! –
Chissà cosa deve pensare un benzinaio quando qualche impavido dovesse chiedere soltanto “10 euro”. Se io fossi un benzinaio lo troverei strano. Chissà se qualcuno abbia invece mai chiesto 8 euro, o addirittura un importo con la virgola. – Salve, è possibile dodici euro e venticinque centesimi di benzina? –
Forse per un benzinaio è questo uno dei segni della venuta dell’anticristo.
Una simile richiesta costringerebbe il benzinaio a una performance fuori programma. I più chiederebbero increduli di ripetere l’importo, salvo poi affrettarsi a spiegare al cliente che no, non è possibile erogare dodici euro e venticinque centesimi di benzina. In realtà è possibilissimo, ma occorre talento. I più audaci, ma trattasi di una sparuta minoranza, acconsentirebbero alla richiesta e misurerebbero la propria abilità di fermare la pompa al momento giusto. Una sorta di coito interrotto. Se dovessero sforare di qualche centesimo, per orgoglio chiederebbero comunque dodici euro e venticinque centesimi.

A quel punto per l’automobile (e il suo autista) inizierebbe una nuova vita.
Una vita vissuta un pieno alla volta.

Veniamo allora al mio ultimo pieno.
La bombola di GPL doveva essere particolarmente assetata di gas, perché ha bevuto quasi 35 litri.
Non ricordavo di aver percorso tanta strada.
Quand’è stata l’ultima volta che ho fatto il pieno?
Non bastano le dita di una mano per contare le settimane. La verità è che l’ultimo pieno risale ai giorni in cui M. si offrì di accompagnarmi al Monaldi. Da allora avrò preso l’auto in pochissime occasioni. In realtà, non l’ho neanche ancora portata all’autolavaggio. All’inizio pensavo fosse pigrizia, ma il tempo mi ha suggerito che potrei voler conservare la presenza di M.
Lavarla significa espellerla.
Un pieno racconta una storia. La storia mia e di M. era una bella storia. La mia mente è libera. Io sono libero. Non dipendo affettivamente da questa o quella donna. Il cuore però vince il tempo. C’è un pezzo di cuore che conta il tempo non in secondi, ma in pieni.
L’altro ieri il serbatoio era vuoto. Ho fatto il pieno. Cosa mi riserveranno i prossimi venti euro di carburante?

Condividi questo articolo :)
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
0
Commenta per partecipare alla discussionex