Avada Kedavra!
Nel seguito interpreterò il sogno di questa notte.
Dopo una serie di eventi, mi teletrasporto in un ambiente chiuso. Ci sono con me altre persone, forse due. L’obiettivo è distruggere gli Horcrux. In una stanza, nel letto, c’è una donna (credo sia una donna) sofferente. C’è probabilmente al seguito un’altra persona. Per dinamiche che non ricordo, mi ritrovo solo con la donna. Appare un’altra persona, presumibilmente un uomo. Io sorprendo tutti affermando di conoscere quale sia il terzultimo Horcrux. Trattasi infatti di un libro (di fisica). Lo prendo e inizio a bucarlo con una penna a sfera Staedtler. So che ciò avrebbe ulteriormente indebolito la donna morente. So che altri Horcrux sono stati già distrutti, ma ne rimangono altri due. Sono anche certo di sapere quali siano, ma non riesco a ricordare. Nella mia mente si presenta un elenco di imputati. So per certo però che l’ultimo Horcrux sono io.
Leggo l’intenzione dell’altro uomo nella stanza di attaccarmi, lo invito a usare contro di me quello che vuole, persino un’Avada Kedavra. Lui la carica, la sua bacchetta si illumina di verde e mi scaglia contro l’incantesimo. Io sono consapevole che non potrò morire. Lo canzono spiegandogli che il suo attacco più forte mi ha danneggiato per appena lo 0,15%. Torno a distruggere il libro, e mi riaffiora alla memoria il ricordo (distorto ma già sognato) di un quartiere della mia città (lo Spiniello). Soffro un po’ ma completo l’opera di distruzione.
Elementi recenti
Il numero 15 rappresenta il valore in euro delle banconote nascoste dietro la cover esterna del mio telefono. Come è noto, durante il sogno la capacità di calcolo è inibita. Gli unici calcoli permessi sono quelli già noti (perché sono registrati in forma letteraria). Potete scoprire perché in questo articolo che ho teorizzato qualche anno fa.
Mnesi e ipermnesi
Il libro di fisica non è probabilmente un libro di fisica, ma un libro di cui avrò modo di parlare a breve (spostamento Freudiano)
La fisica è entrata in gioco perché ieri leggevo degli sviluppi in serie di Fourier per la sovrapposizione degli stati nella meccanica quantistica.
Interpretazione
Il mondo magico è chiaramente ricalcato da Harry Potter. Per chi non lo conoscesse, gli Horcrux sono pezzi dell’anima dell’antagonista. Egli non può morire se non dopo che ciascuno degli oggetti nei quali la propria anima è stata partita siano stati distrutti. Tutti gli oggetti hanno un significato speciale per Lord Voldemort. Il libro di fisica che nel sogno identifico come Horcrux, altri non è che un libro vuoto, che la mia fidanzatina mi regalò all’età di 18 anni. Quel libro divenne il nostro diario ed è uno dei ricordi più significativi della nostra relazione. Solo pochissime persone sanno del valore di quella donna nella mia vita e dei patimenti da me sofferti. Sicuramente lo raccontai a B., mettendola anche a parte di alcuni eventi straordinari. La ragione per cui la ritenni degna di conoscere certi eventi è che, nelle pieghe del suo carattere, lei è dotata di capacità introspettive superiori. Questo mi permise di stimarla al punto da raccontarle dettagli affatto personali.
L’incantesimo scagliatomi contro dall’uomo (Avada Kedavra) è senza dubbio la tecnica magica più pericolosa dell’universo magico di Harry Potter, perché semplicemente toglie la vita a chiunque ne subisca gli effetti).
Nel sogno figurano tre soggetti (io che distruggo il libro, la donna morente e l’uomo che mi scaglia contro l’incantesimo mortale).
Come al solito, quando la scena si consuma entro ambienti chiusi, è estremamente probabile che gli oggetti e le persone comparenti siano rappresentazioni dell’inconscio. Ciò che ho compreso, non senza una dose di violenza su me stesso, è che esistono ambienti dove l’es è potenziato, altri in cui lo è il super io. Ambienti neutrali lasciano spazio all’io. Nel caso di specie, il sogno appartiene al super io, nel senso che egli appare potenziato. Gli individui occorrenti nel sogno simboleggiano pertanto l’io, l’inconscio e il super io.
| Soggetto nella scena | Identità reale |
| Io che distruggo il libro | Super io (il sogno è infatti del super io, che per questo appare potenziato) |
| La donna morente | L’io (o comunque, una sua frazione) |
| L’uomo che mi scaglia contro l’incantesimo | L’es |
Osservato da questa prospettiva, il sogno assume una forma inedita.
Ciò che ho effettivamente sognato è la memoria morente di C., che per tanti anni è stata parte del mio io (e per questo la donna morente rappresenta il mio io) che riceve il colpo di grazia dal super io, mentre l’es prova a difendere le sospirate memorie.
Il super io è più potente dell’es perché poco più di un anno fa, a seguito di un sogno e di alcuni eventi successivamente occorsi, il mio io subii una evoluzione rapidissima, come un braccio divelto. Era infatti accaduto che avessi miracolosamente rimosso una fissazione, riassorbita dall’inconscio secondo modalità più sane, depotenziando pertanto la presa dell’es sull’io. Quell’evento fu vissuto da me come una rinascita. In un certo senso, morii per rinascere, come l’araba fenice. Sfidai gli inferi e ne riemersi vincitore.
In questa interpretazione, il super io non temeva la reazione dell’es, perché la morte era già occorsa. Non è possibile uccidere un morto.
La distruzione del libro è un invito a sbarazzarsi dell’ultima traccia di C., il nostro libro vuoto prestato a diario che ancora conservo. Il quartiere che mi torna alla memoria mentre ultimo la distruzione del libro esiste realmente, ma nel sogno è trasformato. Altre volte mi è capitato di sognare un riavvicinamento a C., e tutte le volte lei abitava in quello spazio semi-reale dove la mia mente ne custodisce la memoria. La manifestazione di quello spazio era chiaramente un tentativo dell’es accioché io desistessi dal mio intento di rimuovere C.
Sviluppi futuri
Qualche settimana fa, passeggiando, ricevetti come un bisbiglio questo messaggio.
Sei già cresciuto molto. Puoi decidere di fermarti e vivere la vita com’è, trovando stabilità e una compagna, oppure continuare a crescere, ma questo comporterà sfide simili a quelle affrontate nel recente passato e che con coraggio hai superato. Nel processo di crescità affronterai altre sofferenze, perché crescere significa rinunciare a sé stessi.

La scelta mi risultò penosa. La tentazione di trovare una donna senza grilli per la testa e stabilirmici mi allettava. Ciò nonostante, un potente elicito interiore diresse la mia scelta. “Eccomi Signore, sono qui. Voglio continuare a crescere, benché sia consapevole dei tormenti che questo comporta”. Non so cosa la vita mi riserverà. Forse farà male, ma sarà un dolore diverso da quello già vinto. Non manchi mai il coraggio nella vita dell’uomo.